Testo di Massimo Parducci (voce). Arrangiamenti: Massimo Parducci e Marco del Sarto (chitarre), Luca Bresciani, batteria, basi sonore e tecnico de suoni. Pino la Rocca ,basso.
La nascita del brano. Abbiamo pensato di creare un brano che richiamasse l’attenzione al disagio psichico, disagio ampiamente diffuso nell’attuale “civiltà globale”. Infatti, nonostante esista un passato ricco di ricerca scientifica e al contempo vi è stata una forte evoluzione culturale dell’approccio generale nei confronti dei disagiati psichici, l’Organizzazione mondiale della sanità avverte: “entro il 2020 i disturbi depressivi saranno la seconda causa di disabilità lavorativa dopo le malattie cardiovascolari, disturbi che in tutto il mondo già oggi colpiscono ogni anno piu’ di 350 milioni di persone”. Durante la nostra ricerca creativa sul tema, ci siamo “innamorati” della storia di NOF4, (Nannetti Oreste Fernando) uomo che ha passato gran parte della sua vita all’interno di manicomi: ci siamo soffermati in particolare nella vita di Nof trascorsa tra il periodo che va dal 1948 al 1968 (Nannetti morì nel 1994). La storia di NOF4, è molto significativa ed interessante dal punto di vista umano ed artistico: a noi ci ha in particolare trascinati all’interno di una delle tante grandi incognite alle quale siamo tutti esposti: cosa significa essere psicopatici e/o malati mentali, come lo si diventa, lo possiamo diventare tutti, lo siamo tutti ecc..? La psichiatria in generale fa una sua sintesi: NESSUN COMPORTAMENTO BUONO O CATTIVO CHE SIA, PUO CONSIDERARSI UNA MALATTIA…. La domanda seguente per noi è stata questa: esiste o meno un nesso non casuale, che crediamo indubbiamente sia gestibile intellettivamente dall’uomo, tra l’organizzazione politica e sociale della nostra “civiltà” e l’aumento dei disagiati psichici? Anche qui NOF ci ha aiutato…. Negli anni di degenza all’Istituto Ferri di Volterra, Nannetti incise una serie di graffiti sugli intonaci del complesso, utilizzando le fibie delle cinture che facevano parte della divisa degli internati. Uno, lungo 180 metri e alto in media due, correva intorno al padiglione dell’istituto. L’altro, lungo 102 metri e alto in media 20 centimetri, occupava il passamano in cemento di una scala. I due cicli erano organizzati come un sorta di racconto per immagini. In questi graffiti sono rappresentate da NOF tante cose: quello che ci ha colpito è stato il suo spirito di osservazione dei fenomeni interni al manicomio che però sono imputabili anche a fattori necessariamente esterni. NOF fa una statistica sulle cause della mortalità avvenute nel manicomio di Volterra: noi abbiamo capito che il “Rancore” è al primo posto. Il nostro brano “sono un numero inventato” prova in qualche modo a dare voce a quel rancore, rancore che crediamo essere facilmente alimentabile da una società “volutamente e talvolta drammaticamente competitiva” come lo è la nostra.
Riprese e montaggio video a cura di : Fabrizio Parducci
Copertina by GA-DeSIGN – Mara Capetta